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L’Intervista. Camilla, un fioretto tutto rock - Colloquio con Camilla Mancini

Meglio di cosi davvero non poteva andare. Il Mondiale Cadetti di Porec ha incoronato Camilla Mancini campionessa iridata individuale e a squadre di fioretto. Per la 18enne atleta delle Fiamme Gialle che si allena alla Scherma Frascati, si tratta della consacrazione di una stagione al top, dove nella categoria U 20 ha vinto tutto il possibile, dalle gare di World cup ai titoli nazionali. “Ci speravo, ma non ci credevo molto. Il Mondiale è una gara a sé e basta una piccola disattenzione per rovinare tutto.” In realtà Camilla, il suo momento di defaillance l’ha anche vissuto, durante l’assalto più duro, quello contro la francese Mpah-Njanga, quando l’avversaria era in vantaggio 14-11. “Per un momento ho pensato di aver buttato via tutto, poi ho ritrovato forza e concentrazione per superare in rimonta la Mpah-Njanga 15-14. Forse, questo mi ha dato lo sprint per affrontare al meglio l’ostacolo più pericoloso, l’americana Kiefer”. A Lee Kiefer bronzo mondiale assoluto, 5^ alle Olimpiadi di Londra, Camilla rifila un 15-9 che dice tutto. A quel punto tra lei e il titolo c’è solo la russa Pirieva, e l’azzurra chiude la pratica con un 15-12.

Una veloce esperienza in piscina, abbandonata già a 5 anni per la pedana. “Non amavo molto il nuoto, così mio padre Pietro, pentatleta, mi suggerì di provare la scherma”. I primi anni li trascorre ad Anzio, dove vive con la famiglia prima del trasferimento a Frascati e dell’approdo presso una delle scuole più titolate d’Italia. Nella società castellana viene accolta subito sotto l’ala di Salvatore Di Naro, allenatore, tra gli altri, di Valerio Aspromonte. “Aveva per me sempre un occhio di riguardo, ero la più piccolina del gruppo”. Seguirà quindi l’esperienza più formativa, quella con il compianto Stefano Simoncelli. “Una persona eccezionale, dal punto di vista tecnico e umano, che mi ha insegnato a capire i miei errori per essere in grado di migliorare.” E per ultimo, l’attuale guida tecnica di Camilla, Marco Ramacci. “E’ il più giovane dei tre. Con lui il rapporto, sempre nel rispetto dei ruoli, è quasi alla pari. Nel senso che c’è anche amicizia, vista la vicinanza di età.” Amicizia che regna anche nella squadra azzurra. “Soprattutto con Francesca (Colombo, ndr), con la quale ho diviso gran parte del percorso sportivo e molte esperienze”. Si sta preparando per il grande salto Camilla Mancini, che la prossima settimana volerà con la prima squadra, prima a Seul e poi a Shangai per la World cup. “Il mio modello ideale? Un bel mix di Elisa (Di Francisca), Arianna (Errigo), che adesso si allena con noi a Frascati, Valentina (Vezzali) con la sua grinta e naturalmente anche Ilaria (Salvatori), che conosco in pratica da sempre.” Proprio come in una partitura musicale, grande passione di Camilla, dove s’incontrano armonicamente fiati, archi e percussioni, dando vita a uno spartito perfetto. “Stile Pink Floyd, per intenderci”. (F.B.)