Alla fine le lacrime sono state di gioia. Dimenticato il passato più buio, il brutto infortunio al tendine d’Achille, il faticoso recupero e la tentazione di lasciare l’atletica, per Veronica Borsi, 25enne di Bracciano, gli ostacoli che la vita aveva messo sul suo cammino di giovane promessa dell’atletica azzurra, si sono dissolti quasi per magia sulla pista della Scandinavian Arena. L’atleta delle Fiamme Gialle, partita da outsider, è riuscita a coronare con un bronzo e due primati italiani il debutto azzurro ai campionati europei indoor di Goteborg. La sua progressione, nella gara dei 60 hs., l’ha portata a 5 centesimi dalla vincitrice, la turca Yanit, fermando il cronometro a 7”94, migliorando di due centesimi il tempo fatto registrare in semifinale e cancellando cosi dopo 19 anni il precedente record italiano che apparteneva a un’altra romana, Carla Tuzzi (7”97). Soddisfazione nelle parole di Vincenzo De Luca, uno dei tecnici più esperti nel settore ostacoli, che ha allenato anche la Tuzzi prima di prendere sotto la sua guida, nel 2010, proprio Veronica Borsi. “Carla era più potente muscolarmente, ma Veronica è un’atleta ritrovata con ampi margini di miglioramento. E poi è una vera agonista, caratterialmente molto forte.” Che il ruolo di De Luca vada oltre a quello di un semplice allenatore, è la stessa Borsi a confermarlo al telefono, al termine della seduta mattutina alla Farnesina.
- La prima cosa che hai pensato dopo la finale e il bronzo di Goteborg?
V.B. Ero felice per Vincenzo (De Luca, ndr) che nella sua carriera non aveva mai vinto una medaglia europea. Lui è un vero maestro di vita. Non so dire se si tratti altruismo, ma in quel momento ero grata a lui e alle Fiamme Gialle che avevano creduto in me. Solo dopo ho pensato a me stessa e a quello che avevo fatto.
- Nessuno ci credeva alla vigilia.
V.B. Sono arrivata all’Europeo cercando di fare il massimo. L’obiettivo era entrare in finale, la medaglia non era prevista.
- Neanche il titolo italiano?
V.B. Io dico sempre di procedere “step by step”, e cosi insieme al record è arrivata anche la medaglia, che ha un valore intrinsecamente maggiore.
- Come ti senti ora?
V.B. Molto carica e motivata. So di poter andare veloce. Me ne sono accorta proprio allo starter della finale, quando l’olandese accanto a me è partita in metà del tempo. L’ho vista davanti e mi sono detta “Veronica, adesso devi correre”.
- E cosi è stato. Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
V.B. I 60 hs. mi stanno un po’ stretti, non è la mia distanza preferita. Meglio i 100, dove punto a fare i 12”94 che sono il minimo per andare a Mosca, ai prossimi Mondiali. Una buona occasione potrebbero essere i Giochi del Mediterraneo, chissà.
- Per entrare anche lì in finale?
V.B. Ho detto “step by step”, non anticipiamo i tempi. Intanto una semifinale iridata sarebbe già un ottimo risultato.
Proprio ieri il neo presidente della Fidal Giomi ha sottolineato l’importanza dell’indoor, e il nuovo corso dell’atletica azzurra, tra un ostacolo e l’altro, sta già producendo i primi risultati, con una medaglia che mancava dai tempi di Rita Bottiglieri. E allora..in bocca al lupo Veronica!
Venerdi 1° marzo il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola ha incontrato presso la Casa circondariale di Rebibbia, la direzione dell’Istituto di pena e i vertici della Uisp romana che curano l’attività sportiva dei detenuti attraverso l’associazione “Albatros”. Al centro della discussione, le iniziative da portare avanti nel corso dell’anno, come ad esempio quelle legate al fair play e all’insegnamento delle tecniche di calcio e tennis da parte di istruttori federali “L’obiettivo –ha confermato Viola – è quello di incrementare le occasioni già esistenti, per chi vive la realtà carceraria, di praticare attività sportiva.”
Nel pomeriggio Viola si è quindi spostato a Rieti, dove ha presentato al sindaco Simone Petrangeli e all’assessore allo sport Alessandro Mezzetti, il nuovo rappresentante Coni per la provincia Andrea Milardi, mentre per l’ex presidente provinciale del Coni Luciano Pistolesi, si profilerebbe un incarico all’interno della Scuola Regionale dello Sport.
Sabato 2 marzo doppio impegno istituzionale per il vice presidente Umberto Soldatelli, che ha portato il saluto del Coni Lazio al congresso elettivo della Uisp (Unione italiana Sport per Tutti), dove è stato eletto alla guida della sezione regione Natalino Nocera, che già ne ricopriva il ruolo di Commissario. Conferma anche per la presidenza dell’AICS (Associazione italiana Cultura e Sport) del Lazio, dove Raffaele Minichino, patròn di Sportinoro e promotore del torneo di calcio giovanile “Beppe Viola”, è stato eletto per il suo terzo mandato.
La mattina di domenica è stata all’insegna dei grandi eventi. Dalla mezza maratona più partecipata d’Italia, quella Roma-Ostia che ha visto tagliare il traguardo della rotonda sul litorale quasi 10.000 runners, alla Roma Maxima di ciclismo, un giro del Lazio con vista sui Fori Imperiali e sul Colosseo e percorso “classico” con le salite mozzafiato di Rocca Priora.
Nel pomeriggio il presidente Viola è intervenuto poi alla cerimonia di premiazione del I Trofeo Internazionale Roma Roll-Line-Coppa Libertas di pattinaggio artistico a rotelle, svoltosi nell’impianto coperto di via Tito 40 all’Ostiense con la partecipazione di oltre 20 società provenienti da tutta Italia, e rappresentative di Slovenia, Brasile, Portogallo e Spagna con campioni mondiali e europei. (foto: Ufficio stampa Roma-Ostia)

Come fare della Scuola Regionale dello Sport una navicella spaziale in grado di portare scienza, gioco, attività sportiva, iniziative, formazione e promozione in una regione che intende porsi come faro, laboratorio nazionale, nei confronti di una certa idea di sport. Questo il sintesi il senso dell’incontro che ieri ha messo intorno a un tavolo docenti, tecnici, rappresentanti di federazione, enti di promozione e discipline associate, insegnanti, esperti di comunicazione e project manager, tutti riuniti per offrire il proprio contributo al rilancio della SRdS.
“Tra autoriforma ed elezioni, il ritardo accumulato nei confronti dei progetti e delle iniziative nei riguardi della scuola per l’anno in corso, ci mette in condizioni di estrema difficoltà - ha chiarito subito aprendo i lavori il presidente Viola - solo l’Alfabetizzazione motoria è partita, ma a fronte di un investimento di un milione di euro, il ritorno in termini di efficacia, almeno nel Lazio, resta limitato a una percentuale al di sotto del 50% degli istituti primari, e ancor meno per quanto riguarda i bambini coinvolti”. Servono idee da mettere in campo subito, e per il neo presidente regionale del Coni Lazio, una praticabile potrebbe essere quella di fornire alle scuole la consulenza di un esperto, laureato Isef, che abbia un ruolo formativo nei confronti degli insegnanti e che al tempo stesso sia di raccordo tra lo sport a scuola e quello dell’associazionismo e delle federazioni.
Se per Sergio Mignardi, proveniente da un’esperienza di anni alla SRdS, la sofferenza di questo genere di istituzione è “generale” e va affrontata con una pianificazione non solo delle risorse disponibili, ma serve una distribuzione attenta dei compiti e delle responsabilità, per il coordinatore tecnico dell’ex Comitato Provinciale Roberto Tasciotti, quello che va recuperato è “il ruolo egemone” della SRdS nei confronti di tutto il mondo dello sport. Ente di formazione multidisciplinare “a tutti i livelli”, che sappia dialogare con tutti e che si ponga alla fine come “una via italiana allo sport”. Un’idea non lontana, alla fine, da quella di “laboratorio” espressa anche dal presidente Viola, che per questo vorrebbe un approccio quanto mai aperto alla questione. Per Attilio Lombardozzi, docente e tecnico della FPI, la parte promozionale potrebbe tradursi nella fornitura di know-how ai professori di educazione fisica anche attraverso home clinics secondo un modello in voga oltreoceano. Rosalba Marchetti, forte di un’esperienza maturata nella scuola, ha posto l’accento sulla supremazia “culturale”, che crei connessioni, valorizzi le realtà esistenti e in fin dei conti promuova la persona. Il prof Gianni Alessio ha portato ad esempio il lavoro svolto con Oxana Corso, due medaglie nella corsa alle paralimpiadi di Londra 2012 e con Laura Coccia, ora entrata in parlamento, dove porterà avanti le istanze di chi fa sport tra mille difficoltà. In una scuola dove l’avviamento alla pratica sportiva parte il 5 marzo quando va bene e le sei ore di esubero previste della legge non si fanno, giocoforza l’organizzazione del lavoro è fondamentale. L’intervento di Gianluca Di Girolami (Uisp Roma), ha spostato la discussione nell’alveo della “contaminazione” tra mondi differenti come esempio di ricchezza, fornendo l’esperienza maturata nelle carceri, luoghi spesso dimenticati, ma socialmente “vivi”. Un accenno alla “tutela e alla valorizzazione” dei laureati in scienze motorie è venuta da Francesca Neroni (Università di Tor Vergata), mentre per Antonio Esposito, consulente della Scuola dello Sport, molto di quanto produrrà la SRdS, passerà “attraverso la credibilità dei formatori”. Infine non è mancato un accenno all’importanza della comunicazione, che per la prof.ssa Wilma Fontana rimane alla base di qualsiasi discorso promozionale. Prima di tutto, fai sapere chi sei. E il marchio Coni, in questo senso, resta la migliore garanzia, insieme alla professionalità di chi lo abita.

Il presidente Riccardo Viola ha condotto i lavori della prima Giunta del Coni Lazio del 2013, riunitasi a poco meno di un mese dalla sua elezione alla guida dello sport regionale.
Si è trattato di una vera assemblea, estesa non solo ai Delegati provinciali, che per statuto si avvalgono del diritto di partecipazione alle giunte regionali, ma che ha coinvolto vari rappresentanti di Federazioni sportive, Enti di Promozione, Associazioni Benemerite e Discipline Sportive Associate.
“Il progetto politico-organizzativo dello sport nel Lazio – ha chiarito il presidente Viola nel corso della sua introduzione – deve rispondere a una richiesta di rinnovamento che è scaturita nella mia elezione e che desidero perseguire con l’apporto di tutti per il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi”.
La Giunta si è quindi aperta formulando i migliori auguri di buon lavoro al presidente eletto Giovanni Malagò, ribadendo l’importanza strategica di una regione-chiave nel quadro sportivo nazionale e la necessità di un suo maggior coinvolgimento a livello politico-istituzionale e auspicando rapporti chiari e di rispetto reciproco con la Direzione Territoriale.
Tra i punti all’OdG, il primo è stato la nomina dei due vicepresidenti: Pasquale Barone, in rappresentanza del Comitato paralimpico, (vicario) e Umberto Soldatelli (US Acli), in rappresentanza degli Enti di promozione sportiva.
La ratifica delle nomine dei Delegati provinciali Alessandro Fidotti (Roma), Massimo Mignardi (Frosinone), Fabrizio Malgari (Latina), Andrea Milardi (Rieti) e Alessandro Pica (Viterbo), già nominati da Viola all’indomani della sua elezione, è stata lo spunto per affrontare le problematiche legate a un progetto ai autoriforma non ancora completato, dal momento che le sedi di Roma, Rieti e Viterbo restano ancora aperte, mentre Latina e Frosinone hanno chiuso i battenti già con il nuovo anno.
Il nuovo Tecnico regionale per l’impiantistica sportiva sarà l’arch. Antonio Varacalli, coadiuvato nel suo compito dall’arch. Francesco Ciarlo, mentre al più presto sarà pronta a partire una Consulta regionale formata da rappresentanti di FSN, EPS, DSA e AB e coordinata dal presidente della FIN Lazio Gianpiero Mauretti, che avrà il compito di fornire proposte sulla promozione dello sport e sulle iniziative da intraprendere in questo senso.
Il monitoraggio sull’impiantistica sportiva, altro tema “caldo” della gestione Viola e a livello di Provincia di Roma, verrà esteso alla regione con il coordinamento di Luigi Cimnaghi, che nel suo curriculum dirigenziale al Coni, ha avuto anche la responsabilità degli impianti sportivi.
Si cercherà di potenziare Educamp, Scuole aperte per ferie, iniziativa per avviare i giovani allo sport che ha avuto in Roma uno dei motori a livello nazionale e nel Lazio la sola regione con tutte le province coinvolte, mentre i “Valori nello sport-I giovani incontrano i Campioni”, fiore all’occhiello del fu Comitato Provinciale di Roma, oltre a visitare le scuole della regione, verrà presto proposto come progetto da estendere in tutta Italia. Altre iniziative quali Emozione Olimpico, Sport nelle carceri e nelle Case Famiglia, saranno destinate a una nuova vita a livello regionale. Stesso discorso per il Premio Coni Roma, che continuerà a dare risalto a realtà ed eccellenze sportive e sociali non più soltanto della Capitale e del suo territorio, ma a quelle di tutto il Lazio.

Viola: ”Più iniziative per lo sport in carcere”
“Il nostro sforzo sarà quello di cercare ampliare le iniziative all’interno di Rebibbia, coinvolgendo altre federazioni che intendono iniziare un percorso sportivo che aiuti chi vive una realtà di limitazione della libertà individuale. L’ideale sarebbe arrivare, in accordo con l’amministrazione carceraria, a realizzare un’occasione importante al mese.” Parla chiaro il presidente del Coni Lazio Riccardo Viola nel giorno della consegna all’Albatros, associazione affiliata alla Uisp che cura l’attività sportiva all’interno della casa circondariale romana, di un biliardino da gara frutto dell’accordo con la FICB. “Tempo fa abbiamo preso un impegno per quanto riguarda la sistemazione dei campi di bocce e tennis, e vogliamo mantenerlo – ha proseguito – chissà che non si possa pensare ad un momento pubblico per promuovere queste iniziative.”Massima disponibilità quella offerta dalla Federazione italiana calcio balilla, che fornirà anche il supporto di un tecnico per illustrare moduli di gioco e regolamenti. “Come in un vero campionato – chiarisce il vice presidente nazionale Nicola Colacicco – dove si può scegliere la formula “al volo” o quella “tradizionale”, con i palleggi. Il biliardino oggi è visto come un passatempo un po’ retrò solo perché è diventato introvabile in quei luoghi pubblici dove prima era al centro di ogni sala giochi; eppure si tratta di un catalizzatore formidabile di interesse proprio perché è alla portata di tutti. Questo è un mondo che pur raccogliendo un bacino di utenti potenziali vicino al mezzo milione, non muove interessi economici adeguati.”
Apprezzamento per l’iniziativa è giunto naturalmente da parte della direzione di Rebibbia, che ha sottolineato “la lunga e proficua collaborazione con il Coni” e in particolare dall’Associazione Albatros, che attraverso il suo presidente ha voluto donare agli ospiti dei mosaici realizzati dai detenuti del laboratorio di ceramica all’interno del carcere. “Una scuola con vent’anni di vita che adesso rischia di chiudere perché i fondi previsti, anche se pochi, non arrivano più”, afferma malinconicamente un educatore presente alla cerimonia.