
Ultima giornata trionfante per i colori azzurri con la staffetta italiana composta da Lavinia Bonessio e Lorenzo Michele che ha vinto l'oro con 1435 punti. Per la romana Bonessio si tratta della seconda vittoria di tappa, dopo quella conquistata al Cairo nella prima prova di Coppa del Mondo insieme ad Auro Franceschini. Per il 21enne pentatleta reatino, invece si tratta del primo successo internazionale della carriera, centrato nella prima gara affrontata da senior. "Vincere in casa è davvero emozionante, con i tuoi cari e gli amici che fanno il tifo per te - ha detto Bonessio -. Farlo insieme ad un giovane come Lorenzo mi ha emozionato ancora di più. Abbiamo trovato il feeling fin dalla prima prova e siamo stati bravi a rimanere sempre nelle prime posizioni per poi piazzare l'acuto nel combined". Così invece Michele: "Vincere in casa all'esordio assoluto in Coppa del Mondo è come un sogno che si realizza. Una vittoria che mi darà sicuramente più fiducia nei miei mezzi per il futuro. Devo ringraziare tutti i tecnici e ovviamente Lavinia, una grande atleta che mi ha portato per mano durante questa gara".
Il podio è stato completato dall'argento della staffetta della Repubblica Ceca composta da Bilkova-Bilko con 1432 punti e dal bronzo di quella messicana composta da Oliver-Sandoval con 1430 punti. Risultati completi sul sito della UIPM (pentathlon.org).
La quarta prova di Coppa del Mondo 2016, si svolgerà dal 14 al 18 aprile a Kecskemét, Ungheria. Sarà l'ultima tappa prima della finale che si svolgerà dal 5 all'8 maggio a Sarasota, Stati Uniti d'America.
CRONACA DELLA GARA
Il ranking round di scherma ha visto la vittoria della staffetta ceca (Bilkova-Bilko) con 236 punti, davanti a quella azzurra e kazaka (Potapenko-Kuznetsov) con 222 punti. La prova di nuoto è stata vinta dalla staffetta kazaka in 1:57.47 (348 punti) che si è confermata così in seconda posizione, mentre al vertice della classifica è rimasta quella ceca con 572 punti e quella italiana, che ha chiuso il nuoto in 2:01.56 (336 punti), è scesa al terzo posto. Il bonus round di scherma, vinto dalla staffetta messicana Oliver-Sandoval (l'Italia ha conquistato 1 punto), non cambia le posizioni di classifica. L'equitazione vede i due italiani, che fanno una bella gara chiudendo con 293 punti, scavalcare la staffetta kazaka (270 punti) al secondo posto, mentre i cechi rimangono saldamente al comando grazie ai 293 punti conquistati nella prova. Il combined è stato molto emozionante, con Bonessio che ha subito superato la capolista mantenendo il vantaggio per i due giri di corsa, poi Michele è stato scavalcato alla prima serie di tiro dal ceco, ma nella corsa lo ha subito rimontato e sorpassato fino a chiudere in testa (11:56.00 il tempo). Il ceco ha mantenuto la seconda posizione, mentre il messicano Sandoval è stato autore di una bella rimonta che l'ha visto risalire dalla quinta alla terza posizione.

Non c’è derby senza tifo. Per questo la stracittadina di domenica prossima, con il suo record negativo di tagliandi venduti, segna un triste primato nella storia delle sfide tra i due club della capitale. Allora è facile lasciarsi andare alla nostalgia: “Prima di un derby ci affacciavamo sempre sul campo per vedere le coreografie organizzate dalle curve” racconta Pulici agli studenti dell’I.C. Stefanelli, che hanno seguito con interesse e partecipazione l’incontro di stamattina dedicato al progetto “I giovani incontrano i campioni”. “E non c’entra la posizione in classifica delle due squadre, perché questo è un evento che ha sempre travalicato gli aspetti meramente sportivi.” Nella scuola del Trionfale l’attenzione è massima, e l’emozione tangibile quando l’ex numero 1 della Lazio del primo scudetto legge un passo della pièce “L’ultima domenica”, dedicata a Vincenzo Paparelli. “Un uomo di 33 anni, padre di famiglia, che una mattina esce per andare allo stadio e non fa più ritorno a casa. E per moltissimi anni chi è rimasto a piangerlo ha dovuto sopportare anche lo scherno e gli insulti di frange di sconsiderati che con il tifo non hanno niente a che fare. Ma voi siete il futuro e potete cambiare le cose. Dovete cambiarle.”
Il tempo passa in fretta e scorrono in video le immagini in bianco e nero del derby del cuore di Felice Pulici, campionato 1974/75, non quello dello scudetto, ma dell’addio a Tommaso Maestrelli: “La Lazio superò 1-0 la Roma che per lunghi tratti dominò la gara, e io parai di tutto dedicando la vittoria al mio allenatore, che se ne andò tre giorni dopo.” Tra i ragazzi, nell’aula gremita, anche la vicepreside Maria Grazia Ferri e le professoresse Cristina Conti e Sandra Molinari, referenti del progetto e il cardiochirurgo Vincenzo Loiaconi, al quale Pulici ad un certo punto ha affidato la sua vita. “Mi ha messo tre by pass e quando si è trattato di parlare con la mia famiglia, che attendeva fuori l’esito dell’intervento, gli ha raccontato con la massima tranquillità che tutto era andato bene, a parte il fatto che…il mio cuore era giallorosso.” Oggi Loiaconi fa parte della Commissione Antidoping e porta avanti un progetto sullo sport pulito e la sana alimentazione.
Ad un certo punto l’attuale vicepresidente del Coni Lazio estrae una maglia dalla borsa e la dispiega con cura. “E’ la prima volta che la porto con me in tanti anni di visite nelle scuole. E’ la maglia dello scudetto” spiega avvicinandola a quelli delle prime file. Senza loghi, senza sponsor, senza nome; con un semplice numero uno stampato sulla schiena e un tessuto di lanetta che la fa sembrare un cimelio deamicisiano. Ma il tempo passa in fretta e arriva il momento delle domande. “La tua parata più bella?”. Un Milan Lazio a San Siro, arbitro Lo Bello di Siracusa. Fischia un rigore per i rossoneri e Rivera prende il pallone sottobraccio avviandosi al dischetto. Calcia nell’angolino alla mia sinistra e io mi allungo fino a sentire l’impatto della palla con il palmo della mano e quella finisce in corner. Io mi rialzo e mi avvio verso gli spogliatoi inseguito dal fischio del direttore di gara che mi chiede cosa stia facendo. Ero così felice che per me la partita poteva anche finire lì.”

Domenica 3 aprile al centro sportivo Dabliu all'EUR
Se il gioco dell’integrazione passa anche dallo sport, il cricket rappresenta uno dei suoi veicoli principali. Per chi vive nella Capitale, una delle città italiane che per prima ha sviluppato e introiettato le molteplici connessioni legate ai processi culturali dell’immigrazione, ormai è consuetudine assistere, nei giorni festivi e con l’inizio della bella stagione, a veri e propri tornei di cricket, disputati nelle aree verdi come villa Pamphili, dove si riunisce la comunità indiana del Kerala. Tra runner che macinano chilometri e bambini che giocano a pallone, si alzano grida e incitamenti in malayalam (la lingua dello stato dell’India meridionale) e in inglese, per uno sport che si stima oggi in Italia sia praticato da 50mila persone, mentre i tesserati della federazione sono circa 9000. Di questi 3000 militano in un campionato agonistico, mentre i rimanenti due terzi sono studenti. Loro rappresentano il futuro anche di una Nazionale quinta in Europa, che per il 40% è composta proprio da immigrati (mentre il 60% risultano aire – anagrafe italiani residenti all’estero); motivo per il quale il cricket è stato il primo sport a introdurre lo ius soli (diritto di cittadinanza per chi è nato in Italia) nel suo ordinamento.
Dal momento che molte richieste di organizzare partite e tornei arrivano proprio dai centri di accoglienza per migranti, la federazione ha lanciato la prima giornata nazionale del cricket per i profughi e i rifugiati per i giorni per il primo week end di aprile. Sabato 2 e domenica 3, insieme alle città di Bianco (RC);Bologna; Napoli; Palermo; San Benedetto del Tronto; Torino; Trento; Venezia, anche Roma scriverà una nuova pagina di integrazione grazie allo sport.

La Scuola Regionale dello Sport del CONI Lazio organizza un Corso di aggiornamento per dirigenti sportivi, Operatori e Educatori Sportivi delle ASDLaureati in Scienze Motorie e Sportive e Diplomati I.S.E.F. sul tema "Management Sportivo" e si svolgerà a Colleferro - Sala Konver Via degli Esplosivi snc nei giorni del 16 Aprile e il 21 Maggio.
La partecipazione è gratuita ed è necessario far pervenire la scheda di adesione entro il 10/04/2016 ai seguenti indirizzi email:
Per ulteriori informazioni rivolgersi al CONI SRdS Lazio - CONI Point Roma Tel. 063231153. In allegato il Programma del Corso e la Scheda di Iscrizione.

Sono il Lazio nel Torneo Maschile e la Lombardia nel Torneo Femminile le squadre vincitrici del Trofeo delle Regioni “Cesare Rubini” Kinder+Sport 2016 che si è giocato a Bologna nel weekend di Pasqua. Presenti i vertici della FIP e il presidente del CONI Lazio Riccardo Viola
Nel Torneo Maschile si è deciso tutto nei secondi finali: dopo 30’ di vantaggio laziale, nell’ultimo quarto l’Emilia Romagna fa la partita, trova il pari ma alla fine la spunta il Lazio (46-43), che torna a vincere il Trofeo delle Regioni dopo il successo nel 2014 a Rimini. “Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile – ha affermato Massimiliano Briscese, allenatore del Lazio – l’Emilia Romagna è una squadra solida e in più giocava in casa. Abbiamo avuto poco tempo per allenarci insieme, volevamo far parlare la stessa lingua cestistica a questi ragazzi e credo che ci siamo riusciti. Siamo partiti bene e sofferto nel finale, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Vincere è bello, farlo in un impianto storico come il PalaDozza lo è ancora di più”.
Apre la gara la tripla di Vitale, ma i primi minuti sono di grande equilibrio, con il punteggio inchiodato sul 6-6 dopo 5’. Il Lazio tenta la prima fuga ad 1’45’’ dal primo mini-intervallo (6-14) e a fine periodo conduce 8-14. Fa la partita la formazione “ospite” e trova il +11 in avvio di secondo periodo (10-21), l’Emilia Romagna prova ad alzare i ritmi, ma gli attacchi dei padroni di casa vengono respinti dal Lazio e la tripla da centrocampo di Bischetti chiude il secondo quarto sul massimo vantaggio laziale del +14: 30-16. Al rientro in campo più Emilia Romagna che Lazio, con la formazione di casa che piazza un parziale di 8-1 costringe coach Briscese a chiamare timeout. I laziali si scuotono e tornano sul +12, vantaggio con cui si chiude il quarto (27-39). Spinge l’Emilia Romagna nell’ultimo periodo e con 10-0 di parziale torna sotto: -2 quando mancano 5’36’’, timeout Lazio. Al rientro dallo stop è sempre Emilia Romagna a dettare i ritmi: pareggio a 2’45’’ dal termine (41-41). Si gioca tutto negli ultimi secondi, è il Lazio a rimanere più lucido, vincendo 46-43. Ai vincitori i complimenti del presidente Viola, che nell’occasione ha consegnato al presidente della FIP Lazio Francesco Martini la Stella d’argento per la sua carriera al servizio dello sport.