
Non è bastata l’Aula magna per contenere l’entusiasmo di un’intera scuola nei confronti del campione più amato. Né sarebbero state sufficienti il doppio delle ore a disposizione, per soddisfare tutte le curiosità emerse nel corso dei due appuntamenti dei “Valori nello Sport” che hanno visto Andrew Howe protagonista, ieri alla SMS Basilio Sisti (vedi foto) e oggi all’Istituto Comprensivo “Ricci”, plessi del capoluogo reatino diretti rispettivamente dalle professoresse Carla Felli e Domenica Pedica. Soprattutto in quest’ultima scuola, vincitrice per tre anni consecutivi della fase finale dei Giochi della Gioventù, l’aura magica che avvolge il personaggio Howe è stata assorbita e distillata in mille rivoli dai ragazzi presenti, tra emozione ed eccitazione, familiarità e sfronatezza. Un mix dove il personaggio pubblico talvolta è emerso suo malgrado (“è più faticoso allenarsi per una gara o fare la pubblicità?”), pur rimanendo a margine di una personalità ben più complessa (“tutti noi commettiamo degli errori, o ci troviamo a lottare contro la sfortuna, ma in ogni caso quando si cade l’importante è lottare per rialzarsi”). Per questo Andrew, pur abituato alle grandi platee, ha dovuto far ricorso a tutta la sua esperienza per “fronteggiare” questa pattuglia scalmanata di piccoli fan. In fondo il suo rapporto con questa città dura da molti anni. Il Delegato Coni di Rieti Andrea Milardi, presente agli incontri con l’Assessore allo sport Alessandro Mezzetti, il vicepresidente della Fidal Lazio Maurizio De Marco, il Coordinatore di Educazione fisica Ferdinando Poscente, è uno che lo conosce da sempre, e rivendica una sorta di primogenitura nella sua scoperta (“quando all’età di 14 anni, credo fosse il suo primo anno da Cadetto, fu convocato dall’Empoli per un provino gli posi l’aut aut; o il calcio o l’atletica, se vai non metti più piede qui al campo”). Una minaccia terribile per un reatino, anche se acquisito, che pratica questo sport; un po’ come se il parroco impedisse a un fedele l’ingresso alla messa. Sappiamo poi com’è andata, e Andrew non ha mai rimpianto la sua scelta. Una volta smaltita la delusione della mancata convocazione per le Olimpiadi di Londra, oggi Howe prima di essere un simbolo dello sport azzurro, è soprattutto un atleta maturo, che sembra aver fatto tesoro di ogni esperienza, anche la più negativa, per crescere ed elevarsi a un livello di consapevolezza diverso e profondo. Un esempio per questi ragazzi, che ha voluto incontrare visitando l’intero istituto, e ai quali si è aperto con ritrovata franchezza, consegnando un messaggio che è anche una promessa (“lavoro per i mondiali indoor e gli Europei e Rio è il mio traguardo finale”). In bocca al lupo!

“Ho sempre vissuto lo sport come una speciale forma d’insegnamento”. Era inevitabile che con questo genere di approccio alla materia, la strada di Brenda Spaziani un giorno s’incrociasse con quella dei “Valori nello Sport”, cha tra gli obiettivi coltiva appunto la trasmissione della cultura sportiva, proprio per tramite di campioni come Brenda.
Spettatori (molto) interessati alla “prima” della tuffatrice azzurra nelle vesti di docente del progetto del Coni Lazio, gli alunni dell’I.C. Pietrobono di Frosinone, che non si sono risparmiati in quanto a domande di ogni genere nel corso delle due ore della durata dell’incontro al quale erano presenti il Delegato Coni della provincia Massimo Mignardi, il Consigliere comunale Sergio Crescenzi e il Dirigente scolastico prof.ssa Bottoni. Dalla scelta della disciplina, tardiva (“avevo già 15 anni quando decisi di seguire le orme paterne”) e un po’ casuale (“prima praticavo la ginnastica artistica, ma un infortunio ad un braccio mi precluse questo tipo di attività”), la piattaformista della Fiamme Azzurre e dell’Aniene ha dialogato con gli studenti dei molti aspetti che compongono la vita di un’atleta di alto livello. Passione, sacrifici, gioie, aspettative che vanno a comporre il corollario di un’esistenza incentrata su un unico obiettivo principale, (“migliorarsi sempre per andare alle Olimpiadi”). Un traguardo che la Spaziani ha tagliato lo scorso anno arrivando 23^ ai Giochi londinesi; un risultato insufficiente per qualificarsi alla semifinale (“ ma l’emozione di essere lì, all’Aquatic Centre, è stata forse la più grande mai provata”), eppure indescrivibile (“ogni tuffo un volo nella libertà”).
La libertà che ha conosciuto grazie allo sport (“si impara la tolleranza, insieme alla pazienza”), dove le uniche frontiere sono quelle che ci autoinfliggiamo mentre le questioni razziali (“semplicemente non esistono”). E i sacrifici per raggiungere questi livelli? Semplicemente non si avvertono. Esistono, certo, ma sono diluiti dalla passione. Cosi come la capacità di riuscire a mettere insieme un’agenda ricca di impegni: scuola, lavoro, sport (“tutto è possibile, ma bisogna imparare a strutturarsi, darsi un criterio e seguirlo”).
Oggi Brenda vive a Trieste, dove si allena presso il Centro federale della FIN, è felicemente fidanzata e appena può torna dalla famiglia, a Frosinone (“anche loro si sono sobbarcati molti sacrifici, soprattutto economici, durante i lunghi anni che ho trascorso a Roma, ma alla fine sono contenti della mia scelta”); crede fermamente che non esista avversario più difficile di sé stessi e mette per questo il miglioramento personale al primo posto in una sua speciale classifica morale. I ragazzi annuiscono e annotano mentalmente. Forse questo è davvero un valore da ricordare. In bocca al lupo, allora, e arrivederci al 4 novembre all’I.C. Frosinone 1 con Fabrizio Donato, triplista azzurro, unica medaglia dell’atletica italiana a Londra 2012.

Sono iniziati presso la SMS Mannetti gli incontri reatini dei “Valori dello Sport, i giovani incontrano i campioni”. Coordinata dalla Delegazione Provinciale del Coni, l’iniziativa è stata promossa del Presidente Regionale Riccardo Viola, che dopo l’esperienza romana ha voluto promuoverla a tutte le Province del Lazio. Il primo incontro nella provincia di Rieti si è svolto ad Antrodoco insieme ad Angelo Cipolloni, originario della Valle del Velino e tra gli atleti più rappresentativi di questa terra. Olimpionico ad Atlanta 1996, bronzo mondiale a Goteborg l’anno precedente, più volte campione italiano sulla distanza dei 200 metri, la passione di Angelo per l’atletica affonda le sue radici proprio ai tempi della scuola, quando vinse una finale dei Giochi della Gioventù allo stadio dei Marmi nel 1984. Cipolloni è stato uno dei pochi velocisti italiani che ha vinto tutti i titoli delle varie categorie previste dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera vestendo la prestigiosa maglia delle Fiamme Gialle.
Nel corso dell’incontro è riuscito a catturare l’attenzione degli oltre cento alunni dell’Istituto Mannetti che oltre alla presenza di tutti gli insegnanti, ha visto l’intervento della Dirigente Scolastica, dott.ssa Maria Vincenza Bussi che ha esaltato i valori dello sport e l’importanza che l’attività sportiva riveste nella formazione dei giovani.
La cerimonia si è aperta sulle immagini sempre suggestive delle ultime Olimpiadi londinesi. A seguire Angelo Cipolloni ha presentato il filmato della staffetta azzurra di Goteborg con l’ultimo frazionista, Giovanni Puggioni, che riesce rintuzzare l’attacco delle altre nazioni finaliste tagliando il traguardo per un indimenticabile bronzo.
Presente all’incontro con la scolaresca anche l’ex azzurra Cecilia Molinari che ha ricordato l’importanza di ricordare ai giovani le insidie del doping,” lo sport vero è quello sano e non permette scorciatoie”. Sono seguite domande sui più svariati argomenti che hanno dimostrato come gli insegnanti abbiano preparato con cura un appuntamento che avrà un seguito, grazie al concorso che premierà gli articoli migliori di questa stagione. Gli incontri reatini proseguono oggi alla SMS Basilo Sisti (30 ottobre) e domani 31 ottobre all’I.C. Ricci con l’atteso debutto ai Valori del campione europeo e primatista italiano di salto in lungo Andrew Howe.

Altra full immersion di emozioni. Protagonista stavolta la SMS Leone XIII di Carpineto Romano, grazie all’ennesima replica di successo del progetto “I Valori dello Sport” fortemente voluto anche a livello regionale dal presidente del CONI Lazio Riccardo Viola, dopo averne fatto uno dei “must” per eccellenza del vecchio Comitato di Roma. Protagonista dell’incontro, alla presenza di un folto numero di studenti entusiasti e partecipi, la campionessa di scherma Francesca Quondamcarlo, che si è raccontata a fondo grazie alle domande dei ragazzi. A portare i saluti istituzionali sono stati in rapida successione il sindaco di Carpineto Romano Quirino Briganti, accompagnato dall’Assessore alla Cultura Matteo Battisti, il preside della scuola Salvatore Nicodemo, il Delegato Provinciale CONI di Roma Alessandro Fidotti, accompagnato dal Coordinatore d’area Adriano Corsetti e dal Fiduciario locale Antonio Briganti. Un breve filmato introduttivo dedicato alle Olimpiadi di Londra, poi spazio alle domande dei ragazzi e alle risposte-spiegazioni di Francesca, che ha avuto l’intuizione giusta di portare con sé alcuni “ferri del mestiere”; maschera e spade, per spiegare i segreti di una disciplina nobile come poche altre. La prima volta sul podio, il rapporto tra attività di alto livello e rendimento negli studi, il ruolo della famiglia in una carriera di grande respiro internazionale, l’emozione di una maglia azzurra e di una bandiera italiana che sale sul pennone, la visione del il mondo attraverso una maschera, i sacrifici e l’impegno, il divertimento nel praticare lo sport e tanti altri argomenti, sono stati la sintesi di quasi due ore di botta e risposta tra i giovanissimi e la campionessa, che ha deliziato per la spontaneità e le risposte sempre circostanziate. Moltissimi i giovanissimi che hanno fatto domande, con numerosi bis, sempre vogliosi di sapere qualcosa di più. Dimostrazione evidente di un progetto, i “Valori dello Sport”, che continua a proporsi come un’efficace cinghia di trasmissione tra il CONI Lazio e il territorio, al servizio della fantasia e della passione di migliaia di giovani.

''Un'idea vincente quella del torneo delle parrocchie dedicato a Giovanni Paolo II, che ha coinvolto oltre 50 parrocchie a Roma e per questo motivo lancio l'idea di estenderlo anche alle altre 21 diocesi del Lazio. Sono convinto che questa iniziativa avra' una straordinaria forza per aggregare e formare i giovani attraverso lo sport e per unire idealmente le giovani generazioni attraverso il calcio, ma soprattutto tramite l'insegnamento del prossimo Santo, Giovanni Paolo II''.
Lo dichiara in una nota Umberto Soldatelli, presidente delle Acli del Lazio e commissario straordinario delle Acli di Frosinone in merito al torneo Giovanni Paolo II promosso da US Acli a Roma in onore del prossimo Pontefice che salira' agli onori degli altari.
''Sabato prossimo - aggiunge Soldatelli - partecipero' alla Romanina a Roma alle finali del IV torneo Giovanni Paolo II per confermare il nostro sostegno a questa iniziativa per il momento romana e che spero possa divenire laziale. Il fatto straordinario e' che questa esperienza realizzata nella capitale ha messo in evidenza che i giovani hanno voglia di fare sport in maniera pulita e che c'e' il desiderio di fare comunita' soprattutto nelle periferie delle nostre citta'''.
(ASCA)