
Non solo rugby. Oltre alla palla ovale, dove la nostra Nazionale all'Olimpico inseguirà la prima vittoria in questo Six Nations a poca distanza, nella palestra monumentale dell'Università del Foro Italico, in centinaia si sfideranno a colpi di remoegometro. IL C2 Open Indoor Championships Italia prenderà il via domani a partire dalle 15 e per due giorni vedrà impegnati i migliori specialisti italiani e tantissimi amatori. Alla chiusura sono oltre 750 gli atleti che si presenteranno alla punzonatura e che si metteranno alla prova su remo ergometro. L’evento, organizzato dalla Concept2, giunto alla 17a edizione, ha raggiunto quest’anno numeri record a testimonianza della crescita di una disciplina che si affronta con lo spirito di una maratona podistica. Può sembrare curioso, ma molti dei protagonisti della due giorni non hanno mai remato in acqua e provengono dall’attività del Group Rowing. Le gare sono studiate su misura per garantire a tutti divertimento ed agonismo. Il partecipanti verranno suddivisi in categorie per peso e per età (dagli 8 anni agli over 80!) con categorie per atleti con abilità diverse. Nel contesto delle gare si svolgerà un campionato speciale riservato agli atleti con disabilità intellettive.
La nascita della disciplina
Partendo da una bicicletta rovesciata, i fratelli Dreissigacker, fondatori, nel Vermont-Stati Uniti, della Concept 2 Inc., hanno sviluppato il primo remoergometro capace di simulare perfettamente il gesto tecnico del canottaggio e di misurare con precisione il rendimento dell’utente. Dopo quasi 40 anni di perfezionamento, il vogatore C2 è il più diffuso nel mondo e la Indoor Rowing (canottaggio a secco) è diventata una disciplina sportiva a tutti gli effetti, con campionati Nazionali, Europei e Mondiali. Il gesto del Rowing utilizza tutti i principali gruppi muscolari, il peso del corpo è sostenuto e non ci sono impatti – è quindi una disciplina alla portata di tutti! Pane quotidiano per i canottieri, e da diversi anni si voga ormai anche in palestra, a casa, all’università e a scuola ed il numero dei praticanti continua a crescere in maniera esponenziale.

Ieri il Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Raffaele Romano, unitamente a una delegazione di dirigenti e atleti delle Fiamme Gialle (tra i quali Fabrizio Donato, Libania Grenot e Maria Marconi) si è recato presso l’Ospedale G.B. Grassi di Ostia per consegnare dei kit scolastici e dei giocattoli ai bambini degenti nel Reparto di Pediatria e alcuni apparecchi medicali per le terapie inalatorie ai Reparti di Ginecologia e Pediatria.
Ad accogliere la delegazione, presso il citato presidio Ospedaliero, erano presenti il Direttore Sanitario dell’Azienda Usl Roma3, Dott.ssa Simona Amato, il Direttore Sanitario dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia, Dott.ssa Maria Grazia Budroni, il Responsabile F.F. dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, Dott. Giulio Cosimo Patronelli, e il Primario dell’Unità Operativa di Pediatria, Dott. Salvatore Scommegna.
In tale circostanza, inoltre, una rappresentante della Onlus “Cicogne d’Amare”, Dott.ssa Rita Gentile, ha consegnato, al Direttore Sanitario dell’Azienda Usl Roma 3 - Dott.ssa Simona Amato, alcuni televisori da installare nelle stanze delle gestanti, un lettino visite ginecologico e, in maniera simbolica, un contributo economico che servirà per l’acquisto di strumentazioni ed attrezzature necessarie per i Reparti.
Tutto ciò è stato reso possibile dai contributi economici raccolti dalla Onlus in occasione della manifestazione, organizzata con la collaborazione del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, “In goal – per la sicurezza e la solidarietà”, svoltasi il 20 dicembre 2018 con la partecipazione delle Forze di Polizia operanti sul territorio (Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri e Polizia Penitenziaria) e la presenza di alcune scolaresche. (fonte: FF.GG.)
"Non sono sicuro che ce la faccia a tornare in tempo per quella data" ci aveva spiegato Claudio Nardi quando gli avevamo comunicato l'intenzione di assegnare al fratello Daniele il premio CONI Lazio 2013 per la sua attività alpinistica, ma anche e soprattutto per la passione con la quale trasmetteva l'amore per questo sport ai giovani che frequentavano la sua scuola Mountain Freedom. "Comunque potete provare a chiamarlo, ha con sé il satellitare. E lassù le giornate ad aspettare il meteo favorevole sono lunghe da passare." Pure in quella occasione l'alpinista di Sezze era andato a testare il percorso diretto sul versante Diamir della "sua" montagna, il Nanga Parbat, dove sarebbe tornato più e più volte. Perchè a lui interessava proprio quella via così estrema, il Mummery Ridge. Uno sperone di roccia di 1200 metri mai scalato da nessuno. Chi non scala, chi non arrampica, non può afferrare appieno il suo fascino. Un fascino e un'attrazione che spiega bene in un post suo fratello Claudio: Daniele ha studiato per anni se stesso in condizioni estreme, ha fatto esperienza a tal punto da permettersi di pensare a questa prima ascensione, un alpinismo fatto di passione che evita i compromessi che di tanto in tanto sono obbligatori, rimanendo fedele alle sue idee e ai suoi principi! Daniele inspira valori come dedizione e sacrificio. Sollo attraverso la fatica potrai ottenere grandi risultati e soltanto con la consapevolezza nei tuoi mezzi potrai salvarti la vita in situazioni estreme. Questo vale tanto, sia sulle pendici del Nanga Parbat quanto anche nella vita di tutti i giorni. Ognuno di noi ha montagne da superare, montagne che fanno paura! fanno maledettamente paura! come tentare la solitaria in invernale ad una montagna di ottomila metri oppure risolvere problemi della vita di tutti i giorni che spesso diventano mostri invalicabili."
Nel 2013, anno del premio, Daniele si era consacrato come assoluto re degli ottomila in stile alpino. Un’ascesa senza ossigeno e con un’attrezzatura leggera, ma con l’Alta bandiera dei Diritti Umani di cui era ambasciatore, in rappresentanza di ottomila firme di ragazzi che avevano aderito alla campagna "Gioventù per i diritti umani". Anche questo è stato Daniele Nardi. (nella foto: Daniele riceve il premio dalle mani del delegato regionale FASI Antonella Strano, insieme al delegato CONI Luciano Pistolesi))

Viterbo ha ospitato da venerdì 8 a domenica 10 marzo, i Campionati Italiani di Lanci invernali della categoria Master, manifestazione che ha visto alternarsi sulle pedane del Campo Sportivo Scolastico circa 400 atleti gara provenienti da tutt’Italia. Quattro le gare in programma, di Martello, Disco, Giavellotto e Martello a maniglia corta, moltiplicate per 12 categorie maschili e femminili, alle quali hanno preso parte gli atleti in rappresentanza di ben 80 società di atletica. Viterbo ha risposto con molta semplicità all’invito della federazione Nazionale di Atletica ad organizzare l’importante evento sportivo, ma anche con molta attenzione su tutti i particolari che hanno consentito al fine un’ottima riuscita della manifestazione. Ottimo il lavoro svolto dal rinnovato Gruppo Giudici Gara di Viterbo, guidati in campo dal delegato provinciale Fabrizio Maiolati con la supervisione del Gruppo Giudici nazionale coordinati da Adriano Leoncini che hanno consentito un perfetto svolgimento delle gare, restando in perfetto orario rispetto al programma prefissato. La manifestazione è stata organizzata dalla Finass Assicurazioni Atletica Viterbo, società giovanile del capoluogo guidata dal 1982 da Giuseppe Misuraca, che si è avvalsa per la risoluzione di tutti gli aspetti tecnici della Fidal Viterbo del presidente Sergio Burratti e di tutto lo staff del Comitato Provinciale. Nella 3 giorni di gare si sono alternati nelle cerimonie di premiazioni, il vicepresidente della Fidal Regionale Lazio Maurizio De Marco, i consiglieri regionali della fidal Fabio Olevano e Giuseppe Misuraca, il nuovo delegato CONI Provinciale Ugo Baldi, il sindaco di Viterbo Giovanni Arena ed il vicesindaco Enrico Maria Contardo e la dirigente dalla Scuola Media Egidi di Viterbo prof.ssa , Anna Grazia Pieragostini, tutti particolarmente soddisfatti della riuscita della manifestazione che ha esportato una bella immagine della città in ambito nazionale.
Molto valide sotto il profilo tecnico e dei risultati tutte le gare del ricco programma, che hanno beneficiato di un ottimo clima primaverile, particolarmente favorevole alla effettuazione delle specialità dei lanci. Numerosi gli atleti che sono riusciti a salire più volte sul gradino più alto del podio in tutte le 4 specialità di lancio e soprattutto nella 2^ e 3^ giornata di gare gli spettatori hanno potuto assistere alle belle prestazioni ottenute nelle gare di Giavellotto maschile e Disco femminile.
Si è distinta tra le altre Barbara Bettella della Giovanni Scavo 2000 di Velletri che ha realizzato due nuove migliori prestazioni italiane nella categoria Master 60, nel Martello maniglia corta con la misura di 14,63 e nel Disco con la misura di 28,98 e l'atleta del Cus Pisa Anna Salvini che nella gara del Disco Master 40 ha ottenuto l'ottima misura di 49,79. (atleticaviterbo.it) (nella foto il neodelegato CONI alle premiazioni)

Si corre forte anche quest’anno alla Huawei RomaOstia. Nella 45esima edizione della classica mezza maratona dalla capitale al mare, targata IAAF Gold Label, l’etiope Guye Adola conquista il successo per la seconda volta in 1h00:17, dopo la vittoria di due anni fa, per battere il keniano Geoffrey Yegon (1h00:23). Un altro atleta del Kenya arriva al terzo posto, Cornelius Kangogo con 1h01:17. In chiave azzurra dimostra di essere competitivo Stefano La Rosa, settimo al traguardo con 1h02:29 e primo dei non africani. È il secondo tempo in carriera per il 33enne grossetano dei Carabinieri, oro a squadre in maratona agli ultimi Europei di Berlino, poco distante dal crono di 1h02:15 che aveva realizzato nel 2012 proprio in questa manifestazione. L’evento si conferma molto partecipato, con circa 8500 podisti al traguardo. Al femminile trema il record della gara con il trionfo di Lonah Chemtai Salpeter. L’israeliana di origine keniana prevale in 1h06:40, ad appena due secondi dal primato della RomaOstia stabilito nel 2012 da Florence Kiplagat. Un assolo vincente per la campionessa europea dei 10.000 su pista, davanti a due portacolori del Kenya: alle sue spalle finisce Diana Kipyokei (1h07:13), terza Antonina Kwambai (1h07:50). Tra le atlete italiane, la migliore è Laila Soufyane che chiude ottava con il suo miglior risultato di sempre sulla distanza dei 21,097 chilometri in 1h12:30. La 35enne romana dell’Esercito, rientrata nella scorsa stagione dalla maternità, precede la primatista nazionale di maratona Valeria Straneo (Laguna Running), nona in 1h13:00, e Anna Incerti (Fiamme Azzurre), decima con 1h13:05.