
Lucio Iacobucci
Dal 1994 alla testa dell’azienda fondata più di 40 anni fa dal padre Emilio, Lucio Iacobucci è un imprenditore del frusinate con la passione della pallavolo. La sua azienda, la Iacobucci HF Electronics, è una realtà di consolidata esperienza nel mercato internazionale dell’aeronautica, dove eccelle per la progettazione, certificazione e produzione di inserti per cucine di bordo e poltrone executive per private jets. Dal volo al..volley. In soli quattro anni, sotto la sua dirigenza, l’IHF Volley femminile ha scalato classifiche e campionati, passando dalla serie C all’A2, conquistando anche una coppa Italia. Iacobucci ha affrontato la sfida sportiva con la stessa determinazione e spirito innovativo che gli hanno permesso di farsi strada nel mercato dei cieli. Ha affidato la squadra a un coach di grande esperienza come l’argentino Mario Regulo Martinez, vincitore del Pallone d’Oro come Miglior Allenatore della passata stagione, affiancandolo con il cubano Joel (El Diablo) Despaigne, che ha pure la guida del settore giovanile. Eppure la scommessa forse più ardua era quella di coinvolgere un territorio tradizionalmente poco “portato” per il volley in un progetto ad ampio respiro, che secondo i programmi di Iacobucci avrebbe dovuto completarsi con l’approdo delle bianconere in A1. Le quindici vittorie di fila nel girone di ritorno del campionato scorso avevano acceso l’interesse dei frusinati, che poco alla volta hanno iniziato a affollare il palazzetto di via Olimpia. Ma, come talvolta accade nello sport, a una stagione di gloria può seguirne una di “rilassamento”, ed è quanto accaduto quest’anno al club di Frosinone, che però è riuscito ad evitare una retrocessione che avrebbe avuto a questo punto il sapore della beffa. Per questo da domani ci sarà tempo per riavvolgere il nastro e ricominciare. (foto Tedeschi: Iacobucci premiato dal vicepresidente vicario del Coni Lazio Umberto Soldatelli. A sinistra e a destra Andrea Burlandi e Massimo Mignardi).

Festa dello Sport doveva essere e Festa dello Sport è stata. Migliaia di persone hanno affollato per l’intera giornata di sabato 29 marzo il grande open space prospiciente la nuova Sala Consiliare del Comune di Ardea per una kermesse che ha coinvolto quasi venti discipline sportive e tutte le Associazioni della città tirrenica. Arti Marziali (judo, karate), Basket, Tennis, Pallavolo, Rugby, Danza Sportiva, Ginnastica Ritmica, Ping Pong, Biliardino, le attività più gettonate, ma hanno suscitato molta curiosità gli spazi riservati allo Yoga e al pugilato, con una quadrato in piena regola che ha ospitato alcune esibizioni a titolo dimostrativo. Il palco che ha visto il succedersi di varie figure di danza, ha raccolto entusiasmo e applausi. A fare da degna cornice alle attività in piazza una minimaratona (tra i partecipanti molti consiglieri comunali), una pedalata ciclistica amatoriale e un convegno sul tema “Salute e Benessere”, al quale è intervenuto il Delegato CONI di Roma Alessandro Fidotti. Regia della Festa dello Sport affidata all’Amministrazione Comunale di Ardea, con il sindaco Di Fiori, l’Assessore Petricca, il Consigliere Iotti e il Direttore del Dipartimento Sport Cocuzza in testa e al fiduciario Antonio Scorrano. Testimonial d’eccezione il pluricampione di Pugilato Vincenzo Cantatore e il calciatore Sandro Tovalieri. Ospite la vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli. Al termine della festa premiazione in una gremitissima Sala Consiliare. “Oggi”, ha dichiarato nel suo intervento il Delegato CONI portandi il saluto del Presidente Viola, “qui ad Ardea, è andata in scena una recita corale di tutta una città che si è stretta idealmente intorno allo Sport. Vedere tanti giovanissimi e tante famiglie esibirsi e giocare in un clima di grande aggregazione è stato veramente appagante”. “La passione e l’impegno ci sono”, ha concluso il sindaco, “ma manca un impianto sportivo polivalente degno di tal nome. Abbiamo già identificato un’area adeguata e possiamo avere un iter d’approvazione molto celere di eventuali progetti, purtroppo le risorse limitate e il patto di stabilità non ci permettono grandi margini di manovra. Le cose però devono cambiare, lo sport è troppo importante perché non abbia una casa”.

Intensa domenica di sport a Sacrofano con la disputa dell’annuale manifestazione di duathlon sprint organizzata dalla locale amministrazione comunale in collaborazione con FITRI e il Patrocinio del CONI Regionale. L’evento, articolato su 5 km di corsa, 15 di bicicletta e ancora 2,5 di corsa, ha visto la partecipazione di quasi cento atleti e atlete di varie regioni, tra i quali nomi di spicco come quelli di Alessio Borraccioni, ventunenne portacolori delle FF.OO già secondo agli Europei di Mountain Bike e cross, e di Adriano De Maio, terzo agli assoluti nazionali di Triathlon lungo. Molto duro il tracciato con saliscendi mozzafiato che hanno fatto selezione sin dalla prima fase. Parte del percorso é stato ricavato nella magnifica vegetazione del parco naturale che lambisce l’abitato della cittadina già conosciuta ai tempi degli Etruschi. Tra gli eventi collaterali un’iniziativa a cura dell’ASGS legata alla guida sicura per giovani e meno giovani. Presenti alla manifestazione il sindaco Tommaso Luzi e il Delegato allo Sport (nonché fiduciario CONI), Massimo Lo Turco. A portare il saluto del Presidente Riccardo Viola e della Giunta CONI Lazio, il Delegato Alessandro Fidotti che ha avuto parole di elogio per una comunità che affida allo sport messaggi molto importanti. “Domenica prossima”, ha detto il Delegato Lo Turco, “Sacrofano ospiterà oltre quattromila bambini e giovanissimi provenienti da ogni dove per una marcia della Pace che sarà uno dei nostri all’occhiello pur tra tante difficoltà di un centro come il nostro che ha solo settemila abitanti”. Chiosa finale del sindaco. “Noi allo sport ci teniamo molto, siamo lieti di questa vicinanza del CONI che ringraziamo. Oltre alla piscina che funziona a pieno regime, tra poco inizieranno i lavori per un impianto polivalente già approvato e finanziato. Per la cronaca la vittoria non poteva certo sfuggire al titolato Borraccioni, mentre tra le donne ha prevalso Costanza Martinelli.

Claudio Faccini
Con oltre 67.000 spettatori a partita, la National Football League (NFL) è il campionato più seguito al mondo (Wilkipedia, dati 2012). Dove il calcio non registra la crisi che sta vivendo in Italia, ad esempio in Bundesliga, le presenze medie allo stadio si attestano sulle 45mila. La risposta statunitense al britannico rugby non poteva che avere alcune caratteristiche salienti del suo paese d’origine, prima tra tutte l’imponenza: della macchina organizzativa, della pubblicità, della comunicazione, dei costi ma anche dei ricavi. In Italia, dove siamo agli albori del football americano, è soprattutto la passione a sostenere tutto il movimento. I Grizzlies Roma, tanto per esemplificare, dopo aver vinto il campionato Lenaf (II Divisione) lo scorso anno, hanno dovuto rinunciare al passaggio di categoria per la mancanza di un’adeguata copertura economica, mentre Claudio Faccini, riconfermato quest’anno head coach degli Orsi dopo aver condotto la squadra al trionfo sui Lions nella finale della scorsa stagione, ricopre anche il ruolo di defensive coordinator, una delle caselle più delicate nello scacchiere tecnico di una football league. Tanto per fare un esempio, i più famosi strateghi della difesa nella Southeastern Conference, come Kirby Smart e Brian VanGorder, viaggiano su stipendi da 8-900mila dollari. Ma, come abbiamo appena detto, da noi si deve fare di necessità virtù e cosi anche il presidente della società Stefano Cicinelli, alterna il suo ruolo dirigenziale a quello di preparatore dei linebackers. “Cercheremo di ripeterci per provare l’avventura nella serie maggiore – ha dichiarato Faccini ricevendo il Premio Coni Lazio – il gruppo è forse ancora più competitivo dello scorso anno con l’inserimento di alcune novità provenienti dall’Under 19. Dovremo cercare di evitare i cali di tensione e non farci condizionare dal ruolo di favoriti.” Obiettivo, raggiungere la terza finale e poi tentare il grande salto. Nella speranza che, poco alla volta, anche da noi il pubblico inizi a innamorarsi di questo sport. (foto Tedeschi: Claudio Faccini riceve il premio Coni Lazio dal vicepresidente del Comitato Gianni Biondi)

Carmine Della Corte
Nessuno ha avuto il coraggio di chiederglielo per timore che lo facesse per davvero. Che cosa? Beh, per esempio planare sul palazzo della Regione Lazio con l’inseparabile paracadute (come la Regina Elisabetta nel video di apertura della Olimpiadi di Londra, anche se in questo caso non si sarebbe trattato di un fake), e ritirare così il premio Coni Lazio che la Commissione gli aveva assegnato; il riconoscimento speciale intitolato a Cosimo Impronta. Carmine Della Corte non è certo uno che si fa crescere l’erba sotto i piedi, anche perché è più il tempo che sta in aria. Diecimila i lanci all’attivo e di questi ben 400 sulla Capitale, in occasione di tante manifestazioni negli ultimi 20 anni: dai festeggiamenti per il centenario della Polisportiva Lazio, con 25.000 spettatori dentro lo stadio, tutti col naso all’insù, al ParaShow, manifestazione che dal 2004 ha per palcoscenico i marmi dell’impianto progettato da Del Debbio, pensata per avvicinare il grande pubblico al paracadutismo. Presidente regionale dell’Aeroclub d’Italia nel 2001, primo di 8 fratelli tutti paracadutisti, grazie al suo intervento è stato rimesso in piedi lo storico aeroporto di Aquino, abbandonato da oltre 15 anni. Nel 2012 ha riportato la Lazio Paracadutismo a Roma, aprendo la scuola presso l’aeroporto di Roma Urbe. L’anno successivo, a novembre, ha incantato gli oltre 5000 studenti di Emozione Olimpico, atterrando all’interno dello stadio dopo aver volteggiato a lungo insieme ai suoi sodali, tracciando scie tricolori durante la discesa finita al centro del prato. Commentatore di RaiSport, da 13 anni è il capitano della Nazionale di Paracadutismo di Formazioni a 8 elementi, con la quale si è esibito in Australia nel 1999, ai Mondiali in Australia e in Coppa del Mondo in Spagna nel 2002. (Foto Tedeschi: il presidente Viola consegna il premio Coni Lazio nelle mani della figlia di Carmine Della Corte, a sinistra, che osserva divertito)